L’uso della tecnologia nella realizzazione di Earth – Un giorno straordinario
Il 22, 23 e 24 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, sarà nei cinema il documentario Earth – Un giorno straordinario.
Un’opera realizzata con strumenti di ripresa ultra tecnologici per una regia che ha visto la partecipazione di Richard Dale, Peter Webber – regista del film La ragazza con l’orecchino di perla – e Frank Cottrell-Boyce, autore di libri per ragazzi e sceneggiatore candidato ai BAFTA.
Le tecnologie di registrazione
Altissimo livello quello utilizzato per il documentario della BBC Earth. Per realizzare il film sono state messe all’opera una serie di tecnologie di registrazione, dai droni a otto rotori che offrono viste mozzafiato dei salti delle scimmie langur, fino alla macchina da presa Phantom Flex 4K che riprende un efemerottero a 800 fotogrammi al secondo, offrendo uno slow motion spettacolare.
“Faccio documentari da quasi 30 anni – afferma il produttore supervisore Connolly – e la tecnologia e le possibilità di produzione stanno arrivando a quel punto meraviglioso in cui puoi realizzare praticamente tutto quello che immagini”.
Il coinvolgimento dello spettatore
Tutte le tecnologie sono utilizzate per un fine tutto rivolto allo spettatore. L’obiettivo è quello di realizzare la visione più intima e concreta della natura mai vista su una pellicola.
“Il primo film di Earth era fantastico, ma era quasi lo sguardo di Dio sul pianeta, girato con teleobiettivi o da un elicottero per vedere tutto dall’alto – spiega il produttore associato Tom Hugh-Jones – mentre qui volevamo coinvolgere di più lo spettatore. Volevamo che si sentisse partecipe di quello che stava accadendo nella scena e riuscisse a osservarla con gli occhi dell’animale”.
Obiettivo raggiunto: come?
Un punto di vista unico quello di Earth – Un giorno straordinario, raggiunto grazie a camere ultraleggere e sistemi di stabilizzazione portatili come MoVi e DJI Ronin che non solo mantengono ferma l’inquadratura, ma possono anche essere controllati da remoto e creare movimenti fluidi e organici per avvicinare lo spettatore ai suoi eroi animali.
“Li abbiamo usati moltissimo camminando nei vari ambienti o viaggiando con gli animali – dice Hugh-Jones – e penso che questo dia un taglio cinematografico di estrema continuità”. I cameramen hanno creato immagini indimenticabili come quella di un servalo che salta nell’erba, cosa che prima sarebbe stata impossibile.
Le novità nelle riprese notturne
Le tecnologie utilizzate hanno reso possibili innovazioni nelle riprese con poca illuminazione. In questo modo le sequenze notturne sono rese con una luce maggiore e con più teatralità.
“Grazie a questa tecnologia avremmo anche potuto riempire il film di animali notturni!” dichiara il regista Dale – il giorno è finito ed escono le creature della notte. Esistono animali specializzati a vivere di notte, come gli animali diurni sono specializzati a vivere di giorno. I funghi bioluminescenti sono esteticamente spettacolari”.
Riprese ininterrotte per tre mesi
Nuove e migliorate camere mimetiche (controllate da remoto, protette da custodie impermeabili e attivate quando l’animale tocca un sensore) sono state nascoste negli ambienti con una batteria abbastanza potente da riprendere ininterrottamente per tre mesi.
Così le riprese hanno immortalato animali spesso troppo pericolosi o troppi intimoriti dalla presenza umana. Tantissime le fototrappole utilizzate: sembrava quasi un kolossal di Hollywood. Per far parlare i numeri: dieci camere potevano essere utilizzate per una sola scena. Con il solo girato delle fototrappole è stata costruita quasi un’intera sequenza.
Un grande lavoro per tutti, reso perfettamente nel documentario che sarà nei cinema dal 22 al 24 aprile. Earth – Un giorno straordinario è pronto per lasciare gli spettatori senza parole.