Da “Una settimana da Dio” a “Io, Dio e Bin Laden”: quando un film è davvero…divino!

Io, Dio e Bin Laden è arrivato al cinema: il nuovo film di Larry Charles, il regista di Borat, vi aspetta nelle sale con protagonista Nicolas Cage.
Il suo ruolo è decisamente particolare: Cage è nei panni di Gary Faulkner, l’uomo che voleva stanare Bin Laden da solo e con una spada comprata in tv. Una storia vera accaduta negli anni Duemila, Faulkner provò per undici volta la caccia al leader di Al Qaeda.

Nel film partecipa anche Russell Brand nel ruolo di… Dio. Difatto Faulkner ha raccontato di avere avuto l’ordine della missione proprio dall’Onnipotente in persona. Tutto questo è accaduto in sogno e, per come racconta Faulkner, Dio era sospeso in aria. L’interpretazione di Brand è ironica e divertente, nel perfetto stile del cinema di Charles.
Ma quali sono i film con rappresentazioni di Dio in modo non convenzionale? Vediamo insieme una rassegna di pellicole dove la figura di Dio è affrontata in modo diverso, originale, ironico e talvolta irriverente. Proprio come accade in Io, Dio e Bin Laden.

Un’impresa da Dio (2007): la formula di Una settimana da Dio diede i suoi frutti e dopo qualche anno arrivò una sorta di sequel ideale. La regia è sempre di Tom Shadyac, Morgan Freeman torna ad essere Dio mentre c’è un cambio al posto del protagonista: troviamo Steve Carrell che, in Una settimana da Dio, interpretava un giornalista ridicolizzato da Bruce. Ora, Evan (Carrell) avrà una missione precisa dal Signore: ricostruire la biblica arca di Noè.

Dogma (1999): pellicola non apprezzatissima dalla critica ma divenuta per molti un cult proprio per le trovate irriverenti. È rimasta celebre la statua di “Cristo compagnone”, proposta nel film da un prelato (con fede al dito!) per rilanciare la Chiesa e avvicinarla di più ai fedeli, nell’ambito di una campagna dal nome che è tutto un programma: “Cattolicesimo wow”. In questo film Dio è femmina ed è interpretata addirittura da Alanis Morissette, rockstar popolarissima negli anni ‘90, mentre i due angeli sono Ben Affleck e Matt Dillon. Nel cast anche Alan Rickman.

Fantozzi (1975) e Superfantozzi (1986): gli appassionati di Ugo Fantozzi ricorderanno alcune fugaci, ma comunque incisive, rappresentazioni della figura di Dio nella saga sgangherata del ragioniere. Nel primo, indimenticabile, capitolo Dio, camminando sulle acque, appare a Fantozzi e Filini stremati, alla deriva, dopo una pesca fallimentare. Si presenta con accento marchigiano e dice: “c’avete pesci, c’avete pane? Allora che me moltiplico io?”. Dio è presentato anche come voce over all’inizio di Superfantozzi, che vede la sfiga del ragioniere ripetersi nelle diverse fasi della storia. “Andate e moltiplicatevi il meno possibile” dice al Fantozzi in versioni adamitica e a sua moglie. La satira religiosa è spesso presente nelle disavventura del personaggio di Paolo Villaggio: ricordiamo il San Pietro che appare sulla traversa, e la gag di zio Lazzaro e la sua eredità.

Frate Ambrogio (1980): film che ironizza sulla parte commerciale della religione: presenti grandi nomi della commedia. Infatti c’è Marty Feldman (indimenticabile in Frankenstein Junior) nel ruolo di un frate trappista e Richard Pryor, famoso comico americano, che interpreta un simpatico Dio. Da notare che la “s” nel titolo originale, In God we trust, è sostituita dal simbolo del dollaro ($).

La serie di Don Camillo: nato dalla penna di Guareschi negli anni quaranta, la rappresentazione di Dio nella celebre serie di film con Cervi e Fernandel è molto particolare per l’epoca nel quale il racconto è stato prodotto, gli anni Cinquanta. Don Camillo parla con il crocifisso in chiesa e lui risponde da una voce over con un tono simpatico, a volte canzonatorio, e a volte pieno di benevole ammonizioni.

Religulous (2008): non può mancare l’irriverente documentario di Larry Charles, regista proprio di Io, Dio e Bin Laden. Charles dirige il famoso giornalista Bill Maher e fa satira sulle religioni, in particolare quelle abramitiche. Ad Orlando ci sarà proprio una particolare intervista tra Maher e un interprete di “Gesù”, la cornice? Il parco a tema religioso Holy Land.

I Simpson e I Griffin: nella serie satirica per eccellenza creata da Matt Groening non manca anche la rappresentazione non convenzionale della religione. Spesso Homer si confida con Dio, raffigurato con proporzioni enormi ma di cui non vediamo mai il volto e, talvolta, è anche lo stesso Dio a consultarsi con Homer. Come quando gli parla dei problemi di suo figlio dopo che lo ha mandato sulla terra. Anche nella serie “rivale” de I Simpson, I Griffin, ci sono diverse gag religiose: come quando Dio va a cena da Peter e famiglia e racconta la sua storia oppure quando sfreccia, in occhiali da sole, al volante di una decappottabile.

Bentornato Dio (1977):  commedia inglese dove il protagonista, Jerry, riceve una missione proprio da Dio. Il primo incontro ci mostra l’onnipotente in modo decisamente non convenzionale: un arzillo vecchietto con gli occhiali, che fuma il sigaro.

Due come noi (1983): non è Grease ma vede di nuovo insieme John Travolta e Olivia Newton John nel ruolo di due innamorati oggetto di una ricerca da parte di quattro angeli. Sono stati mandati da Dio arrabbiato, deluso dall’umanità, e deciso a scatenare un secondo diluvio universale. L’onnipotente ha la voce di Gene Hackman che le da un tono simpaticamente severo.

Skidoo (1968): forse la rappresentazione più irriverente di Dio. Otto Preminger, maestro del noir, stavolta si misura con un film di satira sui costumi sessantottini e sulla controcultura. Groucho Marx, nell’ultimo suo film, è Dio raffigurato dagli autori come boss della malavita.

Il mio angolo di paradiso (2011): nella commedia romantica con Kate Hudson e Gael Garcia Bernal, Whoopi Goldberg è rappresentata, come Morgan Freeman, con un elegante vestito bianco. Raffigura Dio in versione di saggio e simpatico consulente romantico che dà consigli alla protagonista in un momento critico della sua vita.

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