Russell Brand: un ruolo “divino” in Io, Dio e Bin Laden
Un nuovo e importante ruolo per la carriera di Russell Brand. L’attore inglese interpreta Dio nel nuovo film di Larry Charles: Io, Dio e Bin Laden. La nuova pellicola, dal regista di Borat, è al cinema e Nicolas Cage ne è il protagonista. Il premio Oscar veste i panni di Gary Faulkner, l’uomo con la missione di stanare Bin Laden con una spada comprata in tv. Il mandato così arduo, stando a Faulkner, gli giunge proprio da Dio il quale, in sogno, gli ordina di dare la caccia al leader di Al-Qaeda.
La prova di Brand è quella di un Dio ironico e mentore allo stesso tempo, una comicità provocatoria proprio come il tono del film. Nato nel 1975 in Inghilterra, nella contea dell’Essex, Brand vive un’infanzia difficile: il padre non è troppo presente, la madre purtroppo dovrà affrontare il cancro per ben due volte. A sette anni il giovane Brand subisce molestie sessuali da un suo tutor.
Tutto cambia più o meno dopo i 16 anni, ”Russ” va via di casa e comincia la sua carriera d’attore. Inizia a esibirsi come comico nel 2000, quando debutta nel suo one-man show Better Now, al Festival di Edimburgo del 2004.
Gli inizi passano anche per il piccolo schermo: è uno dei volti di MTV, il canale musicale dove lavora come videogiornalista. [Esperienza d’esordio sì, ma gli costerà cara una sua particolare gag: pochi giorni dopo l’11 settembre si presenta in tv vestito da Bin Laden. La rete televisiva non perdona e lo licenzia in quarantotto ore.]
Film, musica, scrittura e… seduzione
Con Larry Charles, il regista di Io, Dio e Bin Laden, Brand ha in comune l’amore per la stand up comedy: “Adoro l’immediatezza della stand up comedy “ – rivela – “nel film puoi essere gentile e adorabile ma ciò che tagliano dipende da loro. Ma con la stand up le persone possono scrivere quello che vogliono, chi è con te, nello stesso teatro, saprà cosa è successo”.
Con questo particolare genere, l’attore può affinare l’arte della parola, del dialogo, della provocazione: difatto, molto spesso, Brand riesce a trasformare le interviste, anche le più serie e impostate, in uno show. Scherza, provoca, il suo eloquio va dalla battuta piccante a temi politicamente impegnati che rispecchiano il suo attivismo. Nel 2013 Brand ha portato in tour il suo show comico, Messiah Complex, in cui affrontava tematiche come le icone, le multinazionali, i media, la pubblicità, le droghe e la venerazione delle celebrità.
L’anno della svolta però è decisamente prima, il 2008, la commedia è Non mi scaricare con Jonah Hill. Nel film è un dongiovanni che mette in crisi la vita del protagonista. Il ruolo, e il lavoro con Hill, continuerà in seguito con In viaggio con una rockstar. Dal registro comico si passa al drammatico di matrice shakespeariana: in The Tempest, del 2010 e ancora inedito in Italia, Brand recita al fianco di una signora dell’arte inglese: il premio oscar Helen Mirren interpreta la versione femminile del Prospero shakespeariano. La carriera dell’attore è decisamente variegata: non solo provocazione, commedia o dramma ma anche lavori per la Disney (Racconti incantati) e il musical di successo Rock of Ages.
Brand ama tantissimo la musica, si è anche esibito nella cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra cantando i successi dei Beatles. La prova della sua poliedricità arriva anche dalla penna: il suo libro biografico My Booky Wook: A Memoir of Sex, Drugs, and Stand-Up ha avuto molto successo ed è rimasto nella classifica dei bestseller del New York Times per cinque settimane consecutive. Il suo secondo libro, My Booky Wook 2: This Time It’s Personal, è stato pubblicato nel 2010.
Attore, musicista, scrittore e… don giovanni. Le cronache si soffermano spesso sulle sue avventure sentimentali e su YouTube ci sono, addirittura, diversi contenuti che studiano il suo modo di flirtare con le donne. Oggi Russell Brand, dopo un divorzio dalla stella del pop Katy Perry, conosciuta sul set di In viaggio con una rockstar, è sposato con la blogger Laura Gallacher. Dalla loro unione è nata Mabel.
Io, Dio e Bin Laden e il futuro
L’eccentricità e la dialettica brillante sono dunque qualità spiccate dell’attore che non sono passate inosservate ai produttori di Io, Dio e Bin Laden: “Russell – spiega Jeremy Steckler produttore della pellicola – conferisce al film un grande senso di compassione e di umorismo. La sua ambiguità dialettica non è seconda a nessuno. La sua capacità di improvvisare è incredibile. Riesce a mettere a dura prova anche Cage. È estremamente intelligente e ogni volta che ripete una scena la fa in modo diverso, quindi c’è sempre molto materiale da cui attingere”.
Riguardo al suo particolare ruolo, Russell Brand racconta: “Io credo in Dio. Quindi ho voluto riflettere su come avrei potuto interpretarlo correttamente. Mi sono subito reso conto che non puoi interpretare Dio correttamente se sei una persona, perché Lui è un’entità sconosciuta che trascende la realtà per come la concepiamo noi, con la nostra limitata comprensione umana. Perciò ho pensato di essere semplicemente me stesso”.
Carismatico, molto loquace, vegano, attivista, tifoso del West Ham e fan degli Smiths, a Brand non sono mancate esperienze da doppiatore. Ha prestato la voce per diversi film d’animazione: è il dottor Nefario di Cattivissimo Me e sequel, ha doppiato in Trolls e anche in un episodio dei Simpson.
I prossimi impegni lo vedranno al fianco di Michael Caine e Paula Patton nel film Four Kids and It, ma oggi lo potete ammirare al cinema in Io, Dio e Bin Laden.