Da Alexandria Ocasio-Cortez a Rashida Tlaib: i “nuovi eroi” di Fahrenheit 11/9 per il futuro degli Stati Uniti
La maggioranza degli Americani crede che il cambio climatico sia reale, crede nella parità dei diritti per le donne, crede nei sindacati e anche sulle armi assume generalmente una posizione liberale. Tuttavia, il mondo ha assistito con incredulità alla crisi dei democratici e alla clamorosa sconfitta alle presidenziali per mano di Donald Trump: Michael Moore decide di parlare di quella che per lui è la seconda “apocalisse” statunitense, dopo l’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle a cui era ispirato uno dei suoi più celebri documentari. In Fahrenheit 11/9 – che sarà distribuito in DVD e Blu-Ray da Koch Media per Lucky Red dal 17 gennaio – c’è spazio per una dura critica al Partito Democratico, ma anche per mostrare un percorso di coraggiosa rinascita “dal basso”, attraverso i volti dei “new heroes”, che combattono con la forza dei loro valori ed incorrotta semplicità per il futuro degli Stati Uniti.
La crisi dei democratici
Fahrenheit 11/9 racconta la profonda crisi dei democratici, a partire dall’ingiusta esclusione di Bernie Sanders alle primarie per favorire Hillary Clinton, su cui l’establishment del partito aveva scommesso, con la certezza di vincere e di riconfermarsi alla Casa Bianca dopo gli 8 anni di amministrazione Obama. La decisione, però, oltre ad essersi rivelata un fallimento clamoroso che ha portato all’elezione alla presidenza di Donald Trump, ha contribuito a far allontanare ulteriormente gli elettori e gli attivisti democratici alla vita politica del Paese.
I “new heroes”: l’exploit di Alexandria Ocasio-Cortez e Rashida Tlaib
Dopo la vittoria del tycoon era necessario rifondare il partito dal basso: in Fahrenheit 11/9, Michael Moore mostra i volti della classe politica del futuro (soprattutto donne), che fanno campagna elettorale porta a porta per diventare portavoci delle istanze dei cittadini, conquistando un posto al Congresso nelle elezioni di Midterm. È così che conosciamo la battagliera Alexandria Ocasio-Cortez: nata nel Bronx da un architetto e da una portoricana, con in tasca una laurea alla Boston University, Alexandria ha deciso di sfidare, alle primarie democratiche, un “dinosauro” come Joseph Crowley, parlamentare del Quattordicesimo Distretto che per 18 anni non aveva avuto avversari. Nonostante una campagna elettorale irrosoria (194mila dollari donati da piccoli sostenitori, contro i 3,4 milioni spesi da Crowley), Alexandria Ocasio-Cortez ha sconfitto a sorpresa Crowley alle primarie e successivamente è stata eletta al Congresso statunitense a 29 anni (la più giovane parlamentare della storia).
Le prime donne musulmane elette al Congresso
In Fahrenheit 11/9, Michael Moore racconta anche il successo della 42enne Rashida Tlaib, la prima donna musulmana – di origini palestinesi – eletta al Congresso. Dopo la laurea e il master in Legge, si è fatta le ossa nello staff del deputato Steve Tobocman, specializzandosi nella difesa dei diritti degli immigrati irregolari negli Stati Uniti e schierandosi per l’abolizione dell’agenzia federale che controlla l’immigrazione (simbolo della politica di Trump). Nelle elezioni di Midterm, è scesa in campo per conquistare il seggio del deputato democratico afroamericano John Conyers. Un successo che condivide con la 37enne Ilhan Omar, nata a Mogadiscio e cittadina statunitense dal 2000.
Richard Ojeda e gli insegnanti della West Virginia
Figlio di immigrati irregolari e veterano di guerra (Iraq e Afghanistan), è il simbolo della lotta all’Isis: Richard Ojeda è stato eletto senatore del West Virginia lo stesso giorno in cui Donald Trump ha giurato come presidente degli Stati Uniti e alle elezioni di Midterm della scorsa settimana ha tentato – senza successo – di riconquistare il seggio perso dai democratici nel 2014. In Fahrenheit 11/9, Michael Moore mostra l’impegno di Ojeda nel sostenere lo sciopero degli insegnanti del West Virginia, che si sono rifiutati di indossare un braccialetto contapassi per ottenere l’assistenza sanitaria, pena una multa salata. La protesta poi si è diffusa in altri Stati e ha paralizzato per oltre 10 giorni le scuole e ha portato a un aumento salariale del 5% per i lavoratori.
Gli eroi del futuro: il movimento studentesco contro le armi
La speranza per il futuro della classe politica statunitense, secondo Michael Moore, è racchiusa nei giovani: in Fahrenheit 11/9, il regista si appassiona alla campagna contro le armi (suo cavallo di battaglia, già dai temi di “Bowling a Columbine”) portata avanti da David Hogg, Emma Gonzalez e dagli studenti sopravvissuti alla strage del liceo Stoneman Douglas in Florida. Il gruppo di giovanissimi, senza alcun appoggio politico alle spalle, è riuscito nello straordinario impegno di organizzare una grandissima manifestazione contro la NRA (la National Rifle Association, che sostiene la lobby delle armi) portando nelle strade milioni di persone.