Spike Lee: la denuncia nera di Hollywood attraverso i suoi film

Da Black Panther a Get out, a Hollywood da qualche anno a questa parte si assiste alla rivincita del cinema nero statunitense, ma il primo ad accendere la miccia di questa rivoluzione è stato Spike Lee, il regista afroamericano che ha fatto dell’orgoglio black il centro della sua filmografia. Dal 16 maggio, Koch Media distribuisce in DVD e in Blu-Ray il cofanetto 3 Spike Lee Joints che racchiude in unico box tre delle sue iconiche pellicole, Fa’ la cosa giusta, Clockers e Il sangue di Cristo.

Spike Lee e la lotta al razzismo

Nella sua lunghissima carriera, in cui ha girato di tutto – dai cortometraggi ai videoclip, passando per i documentari e gli spot televisivi, il comune denominatore della produzione di Spike Lee è stata la denuncia dell’odio razziale e la discriminazione subita dagli afroamericani. Fa’ la cosa giusta (1989) è il terzo lungometraggio di Spike Lee ed è la prima pellicola che mette in luce il razzismo che tuttora si insinua nella società occidentale: il film si ispira a un fatto realmente accaduto a New York, in un’area chiamata Howard Beach, dove un afroamericano è rimasto ucciso, investito da un auto, mentre veniva fuggiva dai gestori di una pizzeria italo-americana che lo stavano inseguendo per picchiarlo.

La denuncia di Spike Lee contro gli stereotipi legati agli afroamericani, la feroce critica delll’uso delle armi, la vita del ghetto di New York, la droga e l’AIDS sono al centro di Clockers (1995), tratto dall’omonimo romanzo di Richard Price e prodotto da Martin Scorsese. Clockers è il termine slang con cui si indicano gli spacciatori di crack: il protagonista è Strike, un 19enne con la passione per i trenini elettrici, a capo di una banda di giovani spacciatori di colore.

Arrivato direttamente in homevideo con l’etichetta cult horror Midnight Factory di proprietà Koch Media è Il sangue di Cristo (Da Sweet Blood of Jesus), finanziato con il crowdfunding e girato nel 2014: in questa pellicola, Spike Lee si cimenta con un inedito genere horror/romantico, condito da forti contenuti simbolici e ideologici legati alla purezza del sangue come rivendicazione delle proprie origini. Il protagonista è l’antropologo afroamericano Hess Greene, che viene in contatto con un antico pugnale Ashanti, che lo renderà immortale e assetato di sangue, fino all’incontro con la bella Ganja, moglie del curatore d’arte che gli ha procurato il pugnale.

Spike Lee e la rivincita “black” a Hollywood

Al di là del grande schermo, Spike Lee è si è sempre battuto a Hollywood contro gli stereotipi e il razzismo. Nel 2016, secondo anno consecutivo in cui l’Academy nominò nelle categorie principali solo attori e attrici bianchi, il regista decise di boicottare la cerimonia degli Oscar, trascinandosi dietro diversi colleghi dello showbiz, da Jada Pinkett al produttore Will Packer. Quella presa di posizione effettivamente riuscì a invertire la rotta: negli anni successivi, abbiamo assistito a una vera e propria rivincita degli interpreti di colore, ignorati per anni. Sono arrivati così, nel 2017, l’Oscar al Miglior film alla miglior sceneggiatura non originale per Moonlight e la statuetta per il miglior attore non protagonista a Mahershala Ali. Premiata anche Viola Davis come non protagonista per Barriere. Nel 2018 il premio per la miglior sceneggiatura originale è andato a Jordan Peele per l’horror di denuncia sociale Get Out, nel 2019 Mahershala Ali ha conquistato un altro Oscar con Green Book, mentre Regina King è stata premiata per Se la strada potesse parlare.

Finalmente è arrivato anche il primo riconoscimento anche per Spike Lee (dopo quello alla carriera del 2016): l’Oscar alla miglior sceneggiatura non originale per BlacKkKlansman, adattamento cinematografico del libro scritto dall’ex poliziotto Ron Stallworth, il primo afroamericano a vestire la divisa a Colorado Springs, che riuscirà a infiltrarsi nel Ku Klux Klan. Per ripercorrere la sua straordinaria carriera e rivedere le pellicole che lo hanno reso famoso, dal 16 maggio in DVD e Blu-Ray è disponibile il cofanetto 3 Spike Lee Joints con tre dei suoi film più iconici, in un unico box da collezione, con la distribuzione di Koch Media.