I protagonisti di Overdrive raccontano il loro lavoro con le auto
Dal 23 agosto l’adrenalina ti aspetta al cinema con Overdrive.
Andrew (Scott Eastwood) e Garrett Foster (Freddie Thorp) sono due noti ladri di rare auto d’epoca.
Ingaggiati per rubare una magnica Bugatti del 1937 battuta all’asta per oltre 40 milioni di dollari, realizzano un colpo audace senza precedenti, tanto magistrale quanto sfortunato: il colpo è ai danni di Morier (Simon Abkarian), noto mafioso rivale di Max Klemp (Clemens Schick), boss in ascesa della ma a tedesca che ha scelto di stabilirsi in Costa Azzurra.
Quando Morier minaccia la loro vita e quella della fidanzata di Andrew (Ana de Armas), i due ladri non hanno altra scelta che accettare il ricatto del criminale e quindi rubare a Klemp la sua preziosissima Ferrari 250GT del 1962 .
Escogiteranno un piano che li metterà a dura prova tra inseguimenti mozzafiato e spettacolari incidenti.
Scott Eastwood
Sapresti descrivere il film in poche parole?
Sì, fammi pensare… Fuori in 60 secondi incontra The Italian Job.
Cosa hai pensato quando l’hai letto la prima volta?
Esaltante, forte, sexy.
Mi è piaciuta tantissimo l’idea del furto d’auto d’epoca. Non si era mai visto un film così! Capisci, solo auto d’epoca. E questi due fratelli completamente diversi tra loro nel carattere e nello stile ma che sono complementari e lavorano insieme per rubare macchine.
Cosa hai apportato al tuo personaggio?
È incentrato su due fratelli che insieme rubano macchine.
Il personaggio di Andrew è un po’ più calcolatore, è un po’ il pianificatore del gruppo, sai. È anche innamorato del personaggio di Stephanie. Ho pensato fosse interessante: continua a fare quello che ama, cioè rubare macchine, ma è davvero innamorato e ha questa sorta di dilemma se smettere o meno con i furti per tutto il lm.
Andrew è il fratello maggiore, quindi è quello più saggio, quello più maturo. Quello di Freddie [Thorp] è più sfacciato e spregiudicato. Più spavaldo, più eccentrico.
Ti piacciono le auto?
Assolutamente, ha fatto davvero la differenza. È stata una delle primissime cose che mi ha attratto del progetto.
Il fatto che ci fossero tutte queste meravigliose auto d’epoca e di lusso nel film.
Una, la Ferrari GTO del 1962. Quella è stata…voglio dire, è un grande classico. E la Bugatti del ’37. Quando ho letto di queste auto sul copione ero tipo: Wow! Non si vedevano queste auto in un film da moltissimo tempo. E sono d’epoca e senza prezzo.
Sono letteralmente pezzi d’arte. E non vedevo l’ora di vederle in inseguimenti a tutta velocità.
Siamo nel garage ora, puoi fare un giro tra le auto e dirmi quale prenderesti?
Mi sa che dovrei tirare a sorte tra la Austin-Healey e la cara vecchia Porsche Speedster, la Porsche Speedster dei primi anni ‘60. In realtà… le prenderei tutte.
Questa è stata guidata da Al Capone, che la fa diventare molto molto speciale. La Dodge 6. C’è poi la BMW 327. C’è la Jaguar Type-E e la Austin-Healey. Fantastiche auto d’epoca, tutte insieme.
Freddie Thorp
Freddie, come descriveresti il film in poche parole?
Pieno d’azione. Per gli amanti delle auto.
Perché pensi abbiano scelto te per questo ruolo?
Beh, penso abbiano visto in me un’innata giocosità che è un aspetto sicuramente importante per il ruolo di Garrett. Penso avessero bisogno di un lato più leggero vista l’anima action del film. Volevano qualcuno con quello sguardo furbetto e penso di averlo portato.
[…] Da questo punto di vista sono proprio come Garrett, sono sempre stato quel tipo di persona a cui piace sperimentare e imparare. Così sono stato in grado di fare da solo le mie acrobazie per la maggior parte del tempo e sì, mi sono divertito molto! Chi non si divertirebbe?
Quindi, cosa pensi di aver portato al tuo personaggio?
Ci sono un sacco di similitudini tra me e Garrett.
Penso scherzi sempre con se stesso; vuole sempre scherzare anche quando il momento è serio. E penso di aver qualcosa di simile dentro di me. Questo è quello che ho amato del mio personaggio. È scherzoso, ma non è stupido – e di certo molto accattivante!
È sicuramente il ruolo più leggero che abbia mai interpretato. In passato, sono sempre stato scelto per ruoli con difficoltà psicologiche che hanno un passato più cinico e più scuro.
Ruoli che mi sono sempre piaciuti da interpretare. Il mio personaggio qui ha, invece, una luce maggiore e un tono più scanzonato rispetto a quelli che ho interpretato in passato.
Ti piacciono le auto?
Non sono un fanatico di auto ma le ho sempre apprezzate.
Per me la Ferrari é la migliore in assoluto e capita che nel lm il mio personaggio sia ossessionato proprio dalle Ferrari, questa é fortuna.
Se dovessi sceglierne una in questa stanza, sarebbe la Aston Martin. Lo stesso James Bond la guiderebbe. É un’auto meravigliosa. É inglese e la adoro.
Ma quella che sceglierei davvero non é in questo showroom; si tratta della Shelby Cobra, che guido nel film.
Ana de Armas
Cosa hai pensato quando hai letto lo script la prima volta?
Ho pensato che sarebbe stato un film divertente da vedere e da interpretare. Ho amato il mio personaggio, Stephanie.
Per me è stata la prima volta che facevo un film d’azione quindi, sin da subito, ho pensato che fosse una buona opportunità per iniziare con questo genere. Mi è sembrato tagliente, divertente, speciale.
Cosa ti é piaciuto di più nel progetto: il soggetto, il regista, la location delle riprese?
Dunque, credo si tratti di un insieme di tutto questo.
Quando ho incontrato Antonio [Negret] abbiamo stabilito una connessione, sin dal primo giorno e ho sentito quanta passione avesse nel progetto, quanto fosse esigente nella scelta degli attori per il film e quanto fosse preciso: mostrandomi già foto delle location, Marsiglia e le piccole città attorno.
Mi ha descritto tutte le idee che aveva sul modo di fare le riprese del film, ho avuto la conferma che sarebbe stato un ottimo progetto nel quale essere coinvolta.
Parlaci del tuo personaggio.
Credo che Stephanie sia una donna davvero cool, forte e brillante.
Quello che mi è piaciuto di più del ruolo è il fatto che lei non è soltanto la ragazza del duro, lei stessa è una dura.
Ha le sue opinioni, dice la sua e sa perfettamente quello che sta facendo. È una parte molto importante di questo gruppo. E senza di lei gli altri non sono completi.
Stephanie ha un rapporto molto divertente con i due fratelli. Vivono insieme nello stesso appartamento e si supportano a vicenda. È una parte molto importante del gruppo.
Gaia Weiss
Come descriveresti il film in poche parole?
Nel film ci sono auto, donne forti , ragazzi bellissimi e simpatici. Rubano vecchie auto, molto belle.
Cosa hai pensato quando hai letto per la prima volta la sceneggiatura?
Ho pensato che la storia fosse veramente “cool”. É un film d’azione, con una sceneggiatura fluida. È ricco di umorismo ed ha un qualcosa che evoca il genere New Wave, ha un’impronta vecchio stile.
Raccontaci un po’ di più sul tuo personaggio.
Beh, Devin è una ragazza ostinata che ha viaggiato molto, ma ha trascorso molto tempo a Marsiglia. E gironzolava … è sempre stata attratta dai “cattivi ragazzi”.
A un certo punto del film Devin racconta che suo padre era un meccanico appassionato di automobili ed era affascinato dalle auto. Ho immaginato che lei fosse cresciuta senza madre. Come suo padre, ha una passione per le auto.
Presto cominciarono ad attrarla i “cattivi ragazzi”. Come quando ha conosciuto Stephanie a Barcellona. E così ha continuato, nello stesso gruppo di amici e imparando l’arte, come possiamo definirla… l’arte della strada. Imparò i loro atteggiamenti, a rubare e cose del genere. Così è diventata una “cattiva ragazza”, immagino.
In questo film ci sono auto molto belle. Sono importanti per te?
Sia mio fratello che mio padre sono appassionati di auto.
In particolar modo mio fratello che lavora come ingegnere automobilistico. Per quanto mi riguarda, invece, non ho avuto una grande passione per le auto prima di questo film. Però è stato davvero incredibile essere circondati da queste auto. E mi sono detta: Oh mio Dio, penso che stiano cominciando a piacermi!
Ho imparato a conoscere tutte le marche. Ovviamente avevo sentito i nomi, ma posso dire che adesso so cos’è una Cobra!
Antonio Negret, il regista parla di Overdrive
Quello che mi piace davvero di Overdrive è che è un film che combina due grandi visioni.
Da un lato, è molto moderno, è giovane, divertente, energico ed è molto commerciale. D’altro però, ha uno spirito del passato, ed è una delle cose del film che ho amato di più. Ricorda le vecchie pellicole più eleganti, come quelli di Steve McQueen, film come Bullitt o The Getaway.
Le auto sono personaggi enormi in questo film.
Le auto sono i diamanti, sono i soldi, sono la valigetta piena di valori che di solito vedi in altri film d’azione. Qui le auto sono i tesori. E se sei un appassionato di automobili, ti piacerà questo film.
Ci sono alcune delle auto più belle al mondo, macchine veramente eleganti. Alcune delle auto più rare.
Abbiamo l’Atlantico di Bugatti, di cui ne esistono pochissimi esemplari. Abbiamo un 250 GTO Ferrari 1962, che è un gioiello. Abbiamo Mustang, Alfa Romeo e alcune delle auto più belle mai costruite, tutte insieme in un solo film.
Il 23 agosto Think Fast, Drive Faster con Overdrive.