RIDE: il primo thriller-horror girato con action-cam
Con la supervisione speciale di Fabio Resinaro e Fabio Guaglione, che hanno fatto tanto parlare di loro grazie a Mine, RIDE di Jacopo Rondinelli è il serrato e innovativo thriller che grazie a Koch Media e Lucky Red sarà disponibile in DVD e Blu-Ray a partire dal 4 aprile 2019. Innovativo perché la scommessa dei suoi realizzatori era quella di mettere in piedi un thriller d’azione a tematica sportiva cercando di fondere diversi linguaggi narrativi.
Come nei videogame
Protagonisti sono due riders acrobatici, interpretati da Ludovic Hughes e Lorenzo Richelmy, che amano filmarsi quando compiono le loro imprese estreme e accettano senza esitazione l’invito digitale a prendere parte a una misteriosa gara di downhill con in palio duecentocinquantamila dollari. Una gara durante la quale scoprono, però, di doversi spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e psicologiche, trovandosi costretti ad affrontare una sfida per la sopravvivenza dove ognuno è contro tutti.
Il gioco ha le sue regole, che i due rider scoprono grazie a un enigmaticomisterioso portavoce dell’organizzazione del contest prima di affrontare gli altri partecipanti. Da qui in poi, la storia avanza a suon di sadiche prove da superare senza poter mai indugiare, nè rallentare.
E, in maniera simile a quanto accade nei videogame, il tutto si snoda attraverso livelli sempre più difficili, punteggi da accumulare, trappole da aggirare, nemici sempre più forti da sconfiggere. Il tutto è ripreso come se stessimo guardando un reality show segreto, il cui streaming è costituito dalle con soggettive e pseudo-soggettive di biciclette in corsa in mezzo ai boschi, che sembrano quasi conferire a RIDE i connotati di una evoluzione della tecnica del POV (Point Of View), necessaria nell’elaborazione dell’ormai celebre genere horror “found footage”.
Un notevole esercizio tecnico la cui particolarità consiste nell’essere stato concepito utilizzando camere GoPro, in maniera che allo spettatore venga trasmessa praticamente in prima persona in maniera autentica tutta l’adrenalina dello sport estremo e dello stato ansiogeno dei personaggi…
Camere con vista
RIDE è il primo film girato in multicam GoPro ed è, probabilmente, quello che vanta nella storia del cinema la più alta media di apparecchiature di ripresa utilizzate contemporaneamente: 23 videocamere per scena.
Del resto, solamente tra attori e biciclette sono state disposte quindici camere, senza contare due Sony sfruttate per simulare quelle di sorveglianza, costringendo i componenti della troupe a mimetizzarsi con l’ambiente o a nascondersi per evitare di essere ripresi durante l’azione.
Ogni attore è stato corredato poi di tre camere personali: una sul petto, una sulla spalla e una sul casco, oltre a quelle presenti sulle biciclette.
Ognuna di esse ha un look diverso ed esprime sensazioni diverse: quelle poste sui caschi sono soggettive che aiutano a fornire il senso di velocità quando i protagonisti corrono sfrecciano in sella alle biciclette; mentre le camere collocate sulle spalle sono molto funzionali nei momenti dei dialoghi o quando vengono afferrati degli oggetti.
Il sistema di trasmissione video, sul set, si trovava all’interno dello zaino degli attori, ma dalla regia vedevano soltanto una parte delle riprese, perché sarebbe stato impossibile monitorare live le oltre venti camere coinvolte.
Le batterie erano nascoste nel telaio della bicicletta, ma è stato fatto in modo che le GoPro fossero alimentate il più possibile, con l’ulteriore difficoltà di dover far partire tutte le venti camere nello stesso istante!
Se per gli elementi del cast è stata un’esperienza decisamente particolare, dovendosi trovare a svolgere contemporaneamente il lavoro di attore e quello di cameraman, al montaggio le difficoltà non sono state meno, considerata la mole del girato e dei punti di vista disponibilii, specialmente nella post-produzione di un film in cui era necessario partire con le lavorazioni inerenti Visual Effects e i numerosi ritocchi digitali attuati in fase di post-produzione ben prima che il montaggio fosse chiuso, similmente alle lavorazioni in cui incorre solitamente un film da industria americano.E, come in tutti i moderni video legati a sport estremi, non potevano mancare infine le spettacolari riprese aeree effettuate dai droni, che in RIDE fanno diegeticamente parte della storia; ogni punto di vista è quello delle videocamere degli organizzatori dello spettacolo, e anche quello di chi guarda il film film non è altro che la stessa prospettiva degli spettatori della macabro, estremo reality show.