Cosa vuol dire essere madre e lavoratrice precaria
In uscita in sala il 4 maggio, il nuovo film di Daniele Vicari Sole, Cuore, Amore è una poesia maledetta che, con versi dolci e terribili, canta l’inferno in cui la vita di una donna, di una madre, può essere precipitata in un Paese che sembra sprofondare sempre più nell’egoismo indifferente a tutto e a tutti.
Eli e i piccoli grandi eroismi quotidiani
Eli è una moglie e una mamma, una donna che ha messo in cima alla scala delle proprie priorità la famiglia. È una donna semplice e complicata, capace di grandi sacrifici quotidiani, come tante di noi.
Eli sente il peso della responsabilità nei confronti dei propri figli e, per non fargli mancare nulla, accetta un lavoro in nero in un bar che si trova a due ore di viaggio da casa sua. Il sacrificio quotidiano non si limita alla sostenibilità degli orari inumani e alla fatica dello spostarsi con i mezzi, ma è carico anche della muta accettazione dei crudi ricatti cui un datore di lavoro senza scrupoli la costringe. Il lavoro, per quanto sottopagato, è necessario e la paura di perderlo è tanta perché Mario, suo marito, è disoccupato.
Madri e lavoratrici precarie
Conciliare il ruolo di madre e quello di lavoratrice è sempre stato faticoso, ma la precarietà del lavoro, oggi, rende tutto ancora più complicato. La paura di perdere un posto di lavoro che si è faticato tanto a trovare e che è indispensabile per sostenere la famiglia, porta ad accettare molte richieste irricevibili, carichi di lavoro eccessivi e orari massacranti. La quantità e la qualità del tempo da trascorrere con i nostri figli e i nostri mariti si assottigliano, fino a scomparire quasi del tutto, come nel caso della protagonista di “Sole, cuore, amore”.
Il volto di “Sole, cuore, amore”
Eli è interpretata da Isabella Ragonese, coprotagonista, insieme a Eva Grieco, del nuovo film di Daniele Vicari che indaga le esistenze difficili di due donne, ma anche la loro amicizia profonda.
Sole, Cuore, Amore, dal 4 maggio al cinema, ti svela il volto di Eli, quello di ogni donna che è madre e lavoratrice precaria.